Polso FRATTURA dello SCAFOIDE con dolore e sofferenza
Le fratture dello scafoide rappresentano una delle lesioni ossee più frequenti nella regione carpale, spesso risultanti da traumi sportivi o incidenti con cadute sulla mano in estensione.
Questo articolo fornisce un’analisi comprensiva dell’epidemiologia, della sintomatologia, della classificazione, della diagnosi e delle opzioni terapeutiche, con particolare attenzione ai progressi tecnologici nella diagnosi e trattamento.
EPIDEMIOLOGIA
Le fratture dello scafoide costituiscono circa il 70% di tutte le fratture del carpo.
Si osservano più frequentemente nei giovani adulti, di età compresa tra i 15 e i 30 anni, prevalentemente di sesso maschile, a causa della loro maggiore esposizione a traumi ad alta energia come cadute da sport di contatto o incidenti stradali.
Negli anziani, queste fratture sono meno comuni rispetto ad altre fratture del polso a causa della ridotta densità ossea e della diversa distribuzione del carico durante una caduta.
SINTOMATOLOGIA
La sintomatologia delle fratture dello scafoide può essere subdola, portando talvolta a ritardi nella diagnosi. I sintomi principali includono:
- Dolore localizzato nella tabacchiera anatomica, che si intensifica con la pressione.
- Gonfiore moderato nella regione radiale del polso.
- Dolore durante il movimento del pollice e la prensione.
- Difficoltà a eseguire movimenti di carico sul polso. In caso di mancata diagnosi o trattamento inappropriato, possono svilupparsi complicanze come pseudoartrosi o necrosi avascolare.
CLASSIFICAZIONE
Le fratture dello scafoide possono essere classificate in base alla localizzazione, alla scomposizione e al decorso temporale:
- Classificazione anatomica:
- Polo prossimale: lesioni più rare ma con rischio elevato di necrosi avascolare.
- Parte centrale: la sede più comune.
- Polo distale: generalmente associate a prognosi migliore.
- Classificazione secondo il grado di scomposizione:
- Fratture composte: senza dislocazione significativa (≤ 1 mm).
- Fratture scomposte: con dislocazione > 1 mm.
- Classificazione temporale:
- Acute: diagnosticate entro le prime 6 settimane dal trauma.
- Croniche: identificabili oltre le 6 settimane, spesso associate a pseudoartrosi.
DIAGNOSI
La diagnosi accurata delle fratture dello scafoide richiede una combinazione di valutazione clinica e imaging:
- Esame clinico:
- Palpazione della tabacchiera anatomica.
- Test di compressione assiale del pollice.
- Valutazione del movimento e della forza del polso.
- Imaging:
- Radiografia standard: viste specifiche per lo scafoide (proiezione antero-posteriore, laterale e obliqua).
- Tomografia computerizzata (TC): utile per valutare il grado di scomposizione.
- Risonanza magnetica (RM): considerata il gold standard per le fratture occulte e per la valutazione della vitalità ossea.
- Scintigrafia ossea: utilizzata per identificare fratture non visibili con altre modalità.
TERAPIA
Il trattamento delle fratture dello scafoide dipende dalla localizzazione, dalla stabilità e dal grado di scomposizione:
- Trattamento conservativo:
- Indicato per fratture composte e stabili.
- Immobilizzazione con un gesso brachio-metacarpale per un periodo di 6-12 settimane.
- Trattamento chirurgico:
- Necessario per fratture instabili, scomposte o croniche.
- Tecniche chirurgiche principali:
- Fissazione percutanea con vite a compressione:
- Minimale invasività.
- Eccellente per fratture semplici.
- Riduzione a cielo aperto e fissazione interna (ORIF):
- Utilizzata per fratture complesse o con comminuzione.
- Innesti ossei vascolarizzati:
- Indicati nei casi di necrosi avascolare o pseudoartrosi.
CONCLUSIONI
Le fratture dello scafoide rappresentano una sfida diagnostica e terapeutica significativa. Una diagnosi precoce e una gestione adeguata sono fondamentali per prevenire complicanze a lungo termine. I progressi nella diagnostica per immagini e nelle tecniche chirurgiche stanno migliorando i risultati clinici, riducendo il rischio di invalidità permanente.
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