Per borsite olecranica s’intende una patologia infiammatoria della borsa sierosa situata a livello del gomito nella regione posteriore. In base allo stadio infiammatorio e alla virulenza dei germi si possono distinguere:
borsite acuta sierosa
borsite acuta sierofibrinosa
borsite acuta purulenta.
EZIOPATOGENESI
La borsa olecranica può essere facilmente sede di un processo infiammatorio poiché molto esposta a microtraumi e traumi. I microtraumi derivano da sollecitazioni meccaniche quando ci si appoggia sui gomiti. I traumi diretti sono eventi accidentali e/o infortuni che colpiscono questa regione anatomica.
Cause principali:
1. Pressione prolungata e/o continuata
2. Traumi – soprattutto cadute sul gomito
3. Lesioni con emorragia
4. Abrasioni da sfregature
Altre cause possono essere:
1. Diabete mellito
2. Artrite reumatoide
3. Gotta
4. Alcolismo
5. Infezioni
6. Insufficienza renale cronica.
SINTOMATOLOGIA
La particolare posizione anatomica molto superficiale della Borsa Olecranica è motivo di manifestazione precoce di uno dei sintomi più frequenti: il gonfiore o tumefazione. Altri sintomi più o meno ricorrenti sono:
• dolore
• arrossamento cutaneo
• iperestesia
• limitazioni al ROM
• fistola
• calore cutaneo
DIAGNOSI
Dopo aver raccolto l’anamnesi si passa all’esame clinico. Le indagini da utilizzare sono:
• Radiografia
• Ecografia
• Indagini ematochimiche
• Agoaspirazione
TERAPIA
Molti casi di borsite olecranica possono essere trattati con l’eliminazione dei microtraumi che aggravano la malattia inducendo un processo di eliminazione dell’infiammazione. In altri casi, tuttavia, la borsite olecranica può richiedere una terapia adeguata mentre eccezionalmente è necessario un intervento chirurgico. Tra i rimedi utili da intraprendere per una efficace terapia non chirurgica si annoverano:
a) Crioterapia – mediante l’utilizzo del ghiaccio sulla tumefazione per circa 20m 2-3 volte al giorno (molto efficace per alleviare il dolore e ridurre il gonfiore)
b) Compressione – attuata con un bendaggio elastico è idonea soprattutto per controllare il gonfiore
c) Riposo – la riduzione dell’attività motoria e modificazione delle abitudini posturali
d) Protezioni sul gomito – l’uso di gomitiere sono utili per evitare ulteriori traumi
e) Aspirazione della borsa
f) Infiltrazioni di corticosteroidi
g) Elevazione del gomito sopra l’altezza del cuore
Nel caso che questi trattamenti non abbiano prodotto alcun progresso di miglioramento della patologia dopo circa 3-4 settimane, si passa alla Terapia chirurgica mediante l’intervento di bursectomia.
La tecnica chirurgica è quella dell’exeresi semplice mediante una incisione della cute. Può essere effettuato in regime di Day Surgery poiché prevede una procedura che non coinvolge i tessuti muscolari, tendinei e legamentosi. Anche se non sono previsti sistemi di tutoraggio dopo l’intervento, tuttavia può essere prudente, in alcuni casi e su discrezione dell’operatore, l’utilizzo di una protezione della pelle. Anche la fisioterapia post operatoria è discrezionale e può essere attuata anche solo dopo pochi giorni dall’intervento. La guarigione chirurgica avviene dopo 12-15 giorni mentre il pieno recupero funzionale del gomito si completa dopo 3-4 settimane. Per evitare ulteriori sofferenze può essere utile l’applicazione di sistemi di protezione adeguati alla propria attività ludica e/o lavorativa
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